Una indie in parlamento

Ho dovuto svuotare l’ufficio: infilare tutta la vita lavorativa in 3 scatoloni, sigillarli e lasciarli lì, in attesa di sapere dove andranno inviati. Di tutti i traslochi di ufficio (è il quinto in meno di 5 anni) questo mi è pesato un po’ più degli altri. Sostanzialmente perché non so da che parte andranno quelle scatole. Perché è una fine e io con le fini non sono molto brava. Continua a leggere

(solo) una storia di gatti

Stamattina Mira, la mia gatta, mi ha chiesto di uscire in giardino mentre facevo colazione. Poco dopo l’ho trovata appollaiata sotto la finestra, chiusa a palla che aspettava di essere fatta rientrare.

Aprendole la porta mi sono accorta del Gattone che gironzolava dall’altro lato del giardino. Sono uscita in mutande per scacciarlo.

PUSSA VIA! GUAI A TE SE TI PRENDO! SPARISCI! Continua a leggere

campo lungo

14 Verticale: Possono subirli i treni.

L’aspetto più assurdo di quando le cose vanno storte è che anche l’Universo ti prende per il culo. Ieri facevo le parole crociate e mi sono trovata di fronte questa definizione.
Detta così non c’è nulla di strano, ma allarghiamo un attimo l’inquadratura.

Stavo facendo la settimana enigmistica seduta su un muretto di fronte alla stazione di Cerveteri – Ladispoli alle 7 di domenica sera, 16 luglio. Che uno dice: Ma cosa cavolo ci fai a Cafonia la domenica sera di luglio, seduta in stazione come una clochard?

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Ne valeva la pena?

L’Italo per Bologna lo annunciano sempre all’ultimo e regolarmente è dall’altro capo di Termini. Poco importa, perché poi comunque arriva con mezz’ora di ritardo.

Bologna Centrale è il solito aeroporto sotto e la solita piazza sopra.

Il regionale viaggia con un quarto d’ora di ritardo. Poco male, almeno io ho trovato posto a sedere, mica come quelli in piedi nel corridoio o, peggio, in piedi tra i due vagoni, senza aria condizionata.

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Road to Dreams 

Oggi è “il giorno, quel giorno”. Così lo ha chiamato la segreteria della scuola, nella email della settimana scorsa. Lì per lì l’ho trovato un po’ retorico, dai, quasi presuntuoso.
Però, in effetti, oggi è il giorno in cui comincio una cosa che è tutta per me, calibrata sui miei sogni più che sull’utilità che potrò trarne. Oggi è quantomeno un giorno inedito.
Sono emozionata? Sì, mi pare di sì. Anche perché non si spiegherebbe il mio non dormire stanotte.
È un momento importante? Direi di sì, perché altrimenti come si giustifica l’inanellarsi di MAI UNA GIOIA collezionati stamattina?

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Il sabato di formazione 

Torno alle 2:30 a piedi. Passato Scalo San Lorenzo, casa non è distante, saranno 15 minuti, ma stanotte mi sembrano eterni, sarà che ho sbagliato lo stretching dopo la corsa.Mi strucco a grandi linee e svengo.
La sveglia è alle 6:30. Non ho ancora capito come sia possibile farcela.

Breve ispezione mentale: muscoli doloranti, tutti; occhi puliti; capelli in gran forma, il taglio nuovo è una bomba. Posso farcela, non fosse altro perché devo.
Esordio stagionale dei collant. Non la vivo benissimo. Tubino istituzionale, orecchini piccoli, contorno occhi a palate. I trucchi in borsa, un biscotto, acqua calda e limone. Continua a leggere

Il tema di quinta

angeloGiugno 1993. All’ultimo piano della scuola elementare “Carlo Collodi” di Pesaro i 24 allievi delle quinta stanno sostenendo il loro primo esame.
La Maestra Paola, una signora dinamica e sempre elegante, li ha presi in consegna 3 anni prima.
In questi anni li ha visti crescere, aiutandoli a sbocciare. Ha insegnato loro a soffiarsi il naso e a modellare la creta, ha comprato crostate per spiegargli le frazioni, ha installato ogni sorta di schema alle pareti della grande aula, ha istituito la biblioteca di classe e li ha persino iscritti ad una specie di olimpiade della lettura. Continua a leggere

Il mio Grasso Grosso Dirty Dancing

Dirty DancingUna cosa che mi lega tantissimo a Dirty Dancing è la colonna sonora. Quella con la copertina bianca, la scritta anni ottantissima in rosa shocking e la coppia di ballerini da un lato.
Insieme a Notti Magiche, di Bennato e Nannini, è stata la cassetta più ascoltata in macchina con mia nonna.

Proprio così, Nonna, detta La Megera, quella che negli ultimi tempi tralascia di tingersi i capelli e gira con due strisce canute a incorniciarle il viso, tanto da sembrare un incrocio tra Paola Marella e Stefanie Forrester. Continua a leggere

SVEGLIATITALIA ma svegliati davvero!

rosi

Ieri io e Fiosky siamo andate alla manifestazione in favore delle unioni civili al Pantheon. Ci saremmo andate comunque, in più lei doveva anche fare copertura per la testata online per cui lavora. Abbiamo mangiato della pizza per poi prendere la metro. Prima, a casa sua, avevo dato un nuovo scopo alla mia collezione di rossetti, disegnandomi il cuore rosso simbolo della manifestazione, quello de Lo stesso sì, per l’eguaglianza matrimoniale. Quello in cui credo, appunto. Continua a leggere