Quando sono entrata per la prima volta in un’aula di Giurisprudenza era la fine di settembre del 2001. Nel giro dello stesso anno avevo preso la patente e la maturità e ora cominciavo l’università. Con il culo che mi ha contraddistinto, dopo essere stata la prima ad affrontare l’esame di stato in tutte le materie, in 100esimi e con i commissari esterni, ero anche tra le prime ad affrontare la riforma universitaria del 3+2.
Per laurearmi al triennio avrei dovuto dare 35 esami, gli stessi che servivano per la vecchia laurea, gomito a gomito con gli studenti del vecchio ordinamento che il più delle volte avevano il nostro stesso programma. È quello che succede quando provi a dire alla più retrograda tra le classi di docenti che deve evolvere e deve snellire un corso di laurea che è uguale a se stesso dal ventennio. Ad oggi, per capirci, non esiste più il 3+2 a legge, ci si laurea one shot in 5 anni. Continua a leggere