Metti una indie di fronte a Tiziano Ferro

Sono andata al concerto di Tizianone nazionale.

Partiamo da un presupposto: non è il mio genere. Non dico i concerti, ma i concertoni negli stadi, le divinità nazional popolari, i palchi ipertrofici con i giochi di luce e la grafica che manco nella Terra di Mezzo. Io un mese fa stavo facendo la valigia per il Primavera Sound, il mio festival del cuore, quello a cui sono tornata dopo 4 anni di digiuno, facendo saltare il tappo a un numero indefinito di cose che languivano lì, sotto la crosta del Parlamento, di “Roma è troppo cara” e di “ormai ho un’età” e ora sono cazzi. Ma questa è un’altra storia.
Comunque per dire che il Primavera è uno di quei posti in cui ancora riesce a farla da padrona la musica. Ci sono palchi molto grandi ma per lo più spogli perché vi si susseguono sopra più band nel corso dei 3 giorni e per quanto la gente si sforzi di vestirsi figa e finire nei photo report del pubblico più cool, quel che conta davvero è come e cosa si sente. Continua a leggere