Io nella vita non son stata mai proprietaria di niente. Ho sempre dovuto chiedere prima e ringraziare poi. Per un lungo tratto di vita mi è pure andata bene così, il mio patto sociale ce l’avevo in casa. Poi tutto ha iniziato a diventare stretto o semplicemente io ho iniziato a crescere troppo, non saprei. Forse la seconda.
Nel mio crescere ho imparato a chiedere sempre meno, a tenere sempre meno alle cose, a riconoscere cosa sul serio mi servisse. Ho iniziato a vivere certi beni come catene, una sorta di legame troppo profondo con una terra che non amavo e da cui non mi sentivo capita.
Oggi, per la prima volta nella mia vita, ho scelto di possedere una cosa. Per me è importante, perché, che mi piaccia o meno, ha con se una tradizione tipica della mia terra, la stessa che mi ha cresciuta e da cui sono fuggita. Era la cosa di cui sentivo più la mancanza stando a Roma, nonostante sia un mezzo tutt’altro che adatto a questa città.
Roma mi ha accolta e coccolata da subito, ingrassandomi di bellezza e stupore. Mi perdonerà se ora le chiedo di accogliere anche lei. Oggi è arrivata Gigia, la prima cosa che mi appartiene in tutto e che mi lega ad un posto, consentendomi di farlo un po’ più mio. Oggi è la festa della Liberazione e io mi libero della mia voglia di scappare, mi libero di un pezzetto delle mie paure e scelgo di investire un po’ su questo momento e su me stessa.
Ciao Gigia, benvenuta.
Ciao Cioppy ti ho nominato qui: http://snapiwatches.wordpress.com/2014/05/17/liebster-award-discover-new-blogs/
😉
baci!!!
Irene