Poi succede che leggi una cosa che non ti piace. Un po’ ti annoia un po’ pensi che proprio manchi di filo logico, ecco. Quindi, come più o meno faresti SEMPRE, la condividi su facebook.
Quel che non ti potevi aspettare è l’orda di polemiche che ne discende. Assennate, furenti polemiche con cui ti trovi in perfetto accordo. Così poi succede che il capo ti dica: “Beh, che si fa? Lanci il sasso e nascondi la mano?“
Ed è così che mi venne assegnato il primo “editoriale“. Il capo scelse con cura la foto di copertina e, tra le migliaia disponibili di belli uaglioni barbuti chitarra-muniti lui decise per un dipinto naif con calligramma discreto. Il pezzo l’avevo scritto, non potevo più ritirarlo ormai. Andò in onda e riscosse consensi. Ci fu chi a caso, pur di dire qualcosa, vi rinvenì errori di analisi logica, ignorando che l’analisi logica non sia una disciplina attinente allo scrivere bensì sia una forma di esercitazione su qualcosa di già scritto. Ma per lo più ci furono persone che, condividendo o meno, trovarono il pezzo scorrevole e articolato e si complimentarono.
A quanto pare lo so fare. E la faccenda merita un brindisi!