La religione del furgone

Succede che a volte si sia molto fortunati e si viva la vita come un susseguirsi di insegnamenti. Qualsiasi cosa ti accada è una lezione.

Se sei fortunata la capisci al volo. Se no ripeti fino a che non ci arrivi. Io sto capendo ma con i miei ritmi, che sono gli unici che conosco e che posso applicare. Ad esempio ho capito cosa intendesse un mio amico musicista definendosi dedito al furgonesimo. Ci ho messo del tempo e una gamma infinita di mistificazioni e fraintendimenti. Il punto è che quando ci arrivi poi fai caso a quanto prima non avessi capito niente. E ridi di gusto.

Il furgone non è un mezzo è un membro del gruppo. Ed ha un nome, altrimenti non merita di essere abitato. Non lo si chiama MAI “furgone” che è come se il bassista ti firmasse il disco scrivendo “bassista“. Tu t’incazzi? Lui anche.

Smetti di pensare al furgone come a qualcosa che ti porta in un posto, non è così. Qualsiasi cosa tu abbia da fare la puoi fare a bordo. Il furgonesimo è vita su ruote. La vita è totale, no? Anche il furgonesimo. Puoi vedere un film, leggere un libro, fumare una sigaretta, dormire, cambiare i pantaloni, cantare, pensare. Più di tutti il furgone è un salotto i cui abitanti sono più o meno fissi ad eccezione di una serie di ospiti. Se sei ospite, porta rispetto del salotto altrui: individua il cestino della spazzatura, scosta leggermente le letture sul sedile, appoggia la giacca nell’angolo più discreto, non sederti sulla poltrona del padrone di casa. E goditi l’ospitalità: rilassati, partecipa alla conversazione o semplicemente ascolta. Godi delle scelte musicali dei padroni di casa, offri quanto hai da offrire: sigarette, acqua, iphone,…

Preparati ad incontrare chiunque, sii attenta ai nomi e metti all’opera la tua migliore giovialità: ti viene facile. Sappi che potresti imbatterti nel tuo mito e non sarebbe appropriato sdiliquirsi in eccessi da fan: siete in salotto, siete alla pari. In eccezionali casi puoi incontrare qualcuno che ti conosce per il tuo lavoro. E’ solo una lezione dentro la lezione: gonfiati d’orgoglio, gongola un minimo e deciditi a chiamarlo “lavoro“, per Diana!

Ma più di tutto mettiti comoda, allungati o accartocciati come meglio credi, copriti, e se fosse appoggiati al tuo vicino: non è una cosa che avrà delle conseguenze. Rilassati, se sei lì puoi. Perchè di tutto quello che sospettavi ci fosse da capire sul furgonesimo, su una cosa non sbagliavi: è un privilegio, non è per tutti. Se vieni iniziata al furgonesimo è perchè ne sei all’altezza. Su una cosa, invece, ti sbagliavi: viaggiare in furgone non significa essere ARRIVATA. Significa essere TRA AMICI.

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