La radio nella testa

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Emergo dalla metro all’angolo in cui via Veneto e le sue ombre si infrangono nella luce di piazza Barberini. Giro l’angolo schivando qualche turista. Chiudo il libro con una certa nostalgia, il biglietto dell’autobus trevigiano va ad appoggiarsi in un punto che sembra casuale, tra questi paragrafi schizofrenici su e giù per l’ordine delle pagine.

Libro del cazzo. Continua a leggere