Nonna, classe 1934, detta la Megera.
Ieri la badante del vicino (quello vecchio) le chiede di chiamare l’ambulanza che il signore si è sentito poco bene. Lei, tornando in casa, inciampa e cade sul fianco.
Arrivata al Pronto Soccorso le dicono che probabilmente ha “solo” due costole rotte e le assegnano un codice verde.
Lei, che non può mica perdere tempo, firma le dimissioni e torna a casa.
Verso mezzanotte decide di telefonare alla nipotina che vive a Roma per una parola di conforto.
La nipotina è reduce dalla vittoria della sua squadra del cuore in Coppa Italia e per un lungo momento fissa lo schermo del suo smartphone, chiedendosi se sia possibile che anche la Megera si sia vista la partita.
Rispondendo, scopre che Nonna è allettata e un po’ dolorante ma, tutto sommato, incredibilmente arzilla.
L’indomani, la premurosa nipotina telefona alla progenitrice per avere notizie. Ottiene quanto segue:
“Oh, ho passato una nottata orribile, ovviamente! Tu torni, vero? Ricordati che dobbiamo andare a mangiare sushi una sera!“
Sempre che me lo faccia mangiare prima di postarlo su instagram.