Finisci la serata alle 5 del mattino, abbracciando il tuo amico che ti lascia al limite della zona pedonale di San Francesc, il borgo centrale di Formentera.

Ed è tornando all’ostello sotto una stellata fantastica che realizzi finalmente l’eccezionalità della cosa.
L’amico di una vita, della vita adulta. Quello a cui non hai avuto mai remore a raccontare tutto e di cui sai davvero tanto senza che sia mai troppo.
L’amico che c’è stato ed è sempre stato per scelta, mai per dovere.
Perché quando hai mezzo stivale a separarvi, restare amici è una sfida non da poco.
Quello per cui stasera sei andata in un locale in cui normalmente non entreresti se non sotto la minaccia di morte a più di un membro della tua famiglia.
Quello con cui le bandiere non esistono, che siete voi due e il resto del mondo si scanni pure.
Quello che ti dice prima “non fare la grillina” e poi ti mette sotto lo stesso tetto di qualcuno con un cognome che ti è persino difficile pronunciare.
Quello che ora si sposa, che se penso a quando ci siamo conosciuti chi lo avrebbe mai immaginato!
E invece ora è li che parla col fotografo e che la sera ne beve uno di meno e rimane quello che ti dice che tu sei peggio di lui.
Quello, forse l’unico, che ti ha detto che sei troppo buona e nella vita avresti fatto fatica a sopravvivere e tu non gli cavato gli occhi.
Quello che ti ricorda chi eri eppure vuole bene anche a quella che sei ora.

E sotto la stellata del sagrato della chiesa che è questa piazzetta, pensi che sei fiera di lui. E anche di te, che certi rapporto li sai coltivare. Ma più di lui. Stasera è sua.