sicuramente è vero, ti guardi intorno e di cose da vedere ne hai a pacchi. eppure certi giorni preferisco guardarmi dentro, che di spettacoli così avvincenti ne trovo pochi. soprattutto in questo periodo, se fosse proiettabile il caos che mi abita, vincerei un Golden Globe come miglior serie tv.
dentro il monolocale soppalcato del mio cervello ci vivono in 4 e c’è un via vai di reggiseni e perizomi che nemmeno gli spogliatoi delle mie adorate Ragazze PonPon! [tra l’altro sembra che scrivere Ragazze PonPon faccia aumentare gli accessi: piccoli perversi!]
quella che comanda è Cioppy, una tipa tosta. parla poco ma quando lo fa ci azzecca. anche da zitta, comunque, lei agisce. come per esempio quando, sulla scia di un’euforia milanese che tornava come un’eco troppo insistente, il mio biondo amico mi ha reso partecipe di un progetto esaltante: SuperMegaFestival con un criss cross di Djsets galattici [come parlo GGiovane, io, yeah!] al Leoncavallo [posto mitologico, per questo e non solo].
il 6 febbraio @ Leoncavallo, MI AMI ANCORA, Festival della musica bella e delle carezze mostruose. [che già, cioè, sto sottotitolo quanto ci piace? ci smuove tutta la vibrazione più groupie delle viscere, no?] tra gli altri, ad esibirsi ci sarà anche Moltheni. chissà perchè tutto questo mi evocava qualche cosa… e infatti, neanche a dirlo, apro l’agenda e TAC! quel demonio della Cioppy ci aveva scritto, in tempi non sospetti, che si poteva andare a Milano a vedere Moltheni il 6 di febbraio. è una Sbirra, quella! [oggi c’ho proprio la scrittura creativa]. mentre me ne stavo lì a rimuginare sulle molteplici possibilità dell’andare e del non andare a Milano, di nuovo, per la terza volta nel giro di un mese, mi piomba tra capo e collo l’appello a mezzo FB del nientedimenoche Leoncavallo in persona, che chiede volenterosi svegli per assistere ad un’area del festival.
ed è così che scatta un conclave in piena regola tra le 3 spaesate coinquiline della Cioppy, la quale le guarda mentre si azzuffano e si accoccola in un angolo a fumare e bere tè, ascoltando distrattamente.
quella fighetta di Arianna (anche un po’ di legno, in effetti) inizia ad obiettare che non si può assolutamente lavorare, che i turni di 4 ore finirebbero per stressare, ci si perderebbe tutto il divertimento e poi non abbiamo più l’età per certe cose senza contare che “quando ci trucchiamo?! cioè.“
e allora se ne esce Annabelle, quella glamour sempre sulla cresta dell’onda, che al solo sentore di poter avere la maglietta STAFF si è sfilata il TomFord al naso e ha iniziato a guardare Arianna schifita: “ma di cosa stai parlando?! SEI SERIA?!?! è l’occasione della vita! si fa. punto.“
alchè entra in scena Cecilia, che ha ancora addosso il decoltè e la giacca, reduce dal Tribunale. le guarda basita, agita la mano in aria come una mami afro e si dà un certo contegno mentre le apostrofa: “siete proprio delle pulcine, non crescerete mai… vi rendete conto che non avete abbastanza adesioni per fare la macchina? cosa facciamo? spendiamo altri 90 euro di treno, che nemmeno se ci andassimo in 4 davvero?! non siate ridicole! e poi al padre cosa gli raccontiamo?! di nuovo che siamo in 3 e andiamo a Milano? vi sembra sensato??? no è per capirvi, eh! voi e le vostre testoline vuote…“
in tutto questo Cioppy si mette a sfogliare un numero di Vanity Fair e le viene da sorridere, che loro non han capito che alla fine quella che decide è lei…
Arianna si sente piccata nel suo animo di scemetta convinta di essere intelligente: “Hembè? perchè? sei la solita bacchettona! si mettono gli shorts e la kefiah, vuoi mettere che fighe che siamo?! al padre troviamo cosa dirgli! e poi c’è anche il collega comunista che và, al più ci si aggrega, no?!“
Annabelle coglie la palla al balzo e rincara la dose: “e a quel punto, dato che siam sole, cosa facciamo? giriamo per il Leoncavallo come delle disperate? e no, si va a lavorare!” e poi, la bastarda, convinta di essere l’unica ad esserci stata a Milano, tira fuori un sacchetto di perline colorate e cangianti che hanno un odore così buono…
ed è lì che l’attenzione di Cioppy si risveglia all’improvviso, come richiamata dall’odore che riconosce al volo. scatta sù dal divano, butta la rivista e si getta nel mucchio un secondo prima di evitare la tragedia. strappa il sacchetto dalle mani delle tre che già se lo stanno contendendo concupiscenti e le ferma con un secco cenno della mano. crea un silenzio di attesa e con perfetta scelta dei tempi sentenzia: “tanto è già deciso. inutile che vi scanniate, GALLINE.“
poi si volta verso Annabelle e sibila: “e tu non giocare più certi scherzi. che si può decidere tutto senza tirare in ballo gli ormoni, chiaro?!“
Mi piace mi piace mi piace come scrivi. Tanto.
GRAZIE! mi fai bene bene bene all’ego, tu! 😉
delizioso questo post 🙂
sempre un piacere risentirti Plain! e rileggerti? a quando?
Vogliamo un nuovo post!
😉
eheheh!!! intanto si va a Milano, è ufficiale! inventatevi una danza anti-neve, please!
sul nuovo post ci si sta ragionando…
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